
Sport Senza Frontiere presenta:
Da un’idea di Sport Senza Frontiere. Testi di Marta Cantoni. Lettura di Chiara Tomarelli. Produzione di Stefano Maccarelli e Clara Sorace.
Musiche originali di Stefano Maccarelli
Gli audio-storie fanno parte del progetto “In campo diversi ma uguali” di
OPES, AICEM, Sport Senza Frontiere onlus e F.I.G.C. LND Divisione Calcio a 5 Realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità
Kathrine Switzer – La corsa per un sogno
La prima maratoneta della storia fu Kathrine Switzer. Oggi ha settant’anni, ma nel 1967 corse nella gara di Boston. All’epoca il regolamento delle gare non consentiva alle donne di correre, ma lei ci riuscì lo stesso. Si registrò alla maratona come K.V. Switzer e partecipò con il numero 261. Uno degli organizzatori, quando si rese conto di ciò che era successo, tentò di fermarla, strattonandola, ma lei tagliò ugualmente il traguardo dopo quattro ore e venti minuti. E lasciò un segno nella storia dello sport e non solo…
Oltre gli ostacoli della vita: Wilma Rudolph la Gazzella Nera
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Wilma Rudolph nasce nel 1940 a St. Betlemme, una frazione della città di Clarksville, nel Tennesse. Suo padre è impiegato come facchino nelle ferrovie, sua madre Blanche, lavora come cameriera nell’abitazione di una famiglia bianca. All’età di 4 anni Wilma contrae la poliomielite. Visti i tempi, la difficoltà è anche trovare un ospedale che sia disposto a curare un bambino di pelle nera: appena fuori Nashville, il Meharry Hospital è la sua unica speranza, qui infatti lavora un’equipe di medici di colore. Wilma Rudolph non ha mai smesso di pensare di poter tornare a camminare e di potersi liberare dei ferri che era costretta a portare alle gambe. Così è diventata una campionessa nell’atletica leggera, la gazzella nera che ha vinto tre medaglie d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960.
Il viaggio di Sulayman
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Per questo terzo ed ultimo podcast di Sport Senza Frontiere, vi raccontiamo la storia di Sulayman, un ragazzo che negli ultimi anni ha dovuto cambiare radicalmente la sua vita, ma tra mille difficoltà e momenti difficili oggi può finalmente dire di aver realizzato il suo sogno. Vi raccontiamo la storia di questo ragazzo che non è famoso, non ha partecipato alle olimpiadi ma ha comunque fatto della sua vita un piccolo miracolo. Inoltre, a differenza delle altre, Sport Senza Frontiere questa storia l’ha seguito da vicino perché Sulayman è uno dei ragazzi che ha partecipato al progetto “First Aid Sport” ideato da Sport Senza Frontiere con il sostegno dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR), con l’obiettivo di dare l’opportunità di un percorso di inclusione sociale, utilizzando lo sport, a giovani rifugiati e richiedenti asilo.
Oggi Sulayman ha 26 anni, vive a Roma e ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ha un gruppo di amici, ha una fidanzata e corre ogni domenica con il gruppo runner di Sport Senza Frontiere e (prima dell’emergenza sanitaria) ha partecipato a 5 maratone e a varie gare in giro per l’Italia, ottenendo ottimi risultati. E non vede l’ora di riprendere la sfida sportiva!