Rebeca nata a Roma 10 anni fa, ha ricevuto il premio SSFCHAMPIONS 2019 il 5 Dicembre durante la serata No Differences Just Sport. Questa la motivazione per essersi distinta PER IMPEGNO, FREQUENZA, BUONI RISULTATI NELLO SPORT E NEL RENDIMENTO SCOLASTICO E PER LA CAPACITÀ DI TRASMETTERE ANCHE ALL’ESTERNO LE COSE CHE HANNO IMPARATO SUL CAMPO.
Con papà Ivano e da mamma Rosi Rebeca ha ricevuto il premio da Fabrizio Donato, grande campione e testimonial di Sport Senza Frontiere. Ma chi è Rebeca?
Ci è stata segnalata cinque anni fa dai servizi sociali. La famiglia si trovava in un periodo di grande difficoltà economica, viveva in una casa occupata nella periferia di Roma, in un contesto socialmente fragile e a rischio emarginazione.
Dopo il colloquio conoscitivo con il nostro psicologo, Rebeca è stata inserita in un corso di nuoto e ha cominciato ad allenarsi con costanza due volte a settimana, senza saltare quasi mai un allenamento. I genitori hanno capito fin da subito l’importanza ed il valore di far praticare sport alla propria figlia. Tra le tante cose positive, li aiutava anche a non far pesare troppo sulla bambina la condizione psicologica di ansia, per la precarietà in cui vivevano. Con lo sport Rebeca piano piano ha cominciato a stare meglio, a migliorare il rendimento scolastico, a sviluppare maggiori capacità di concentrazione. Passava anche meno ore davanti alla tv o sui social perché tra gli allenamenti ed i compiti non aveva più molto tempo. Inoltre andando a sport ha cominciato a stringere nuove amicizie, al di fuori del contesto sociale in cui è cresciuta e a confrontarsi con mondi diversi.
Rebeca è diventata talmente brava a nuotare che due anni fa la società sportiva dove si allena, le ha proposto di passare alla pre-agonistica, raddoppiando l’impegno settimanale. Rebeca ha subito risposto con entusiasmo perché così poteva nuotare 4 volte a settimana, invece che due.
Nel frattempo le condizioni economiche di Ivano e Rosi, i suoi genitori, sono migliorate e lo psicologo di Sport Senza Frontiere di comune accordo con la famiglia della bambina, ha avviato per lei un progetto di “semi-autonomia”. Sport Senza Frontiere potrà accogliere al suo posto un altro bambino in difficoltà ma continuerà a monitorare Rebeca affinché tutto proceda per il meglio e chissà che la piccola non diventi un giorno una campionessa!