IL PROGETTO
Il progetto è rivolto a mamme, papà e ai loro bambini di età compresa tra i 4 mesi e i 6 anni, provenienti dal circuito SPRAR (Sistemi di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Si tratta di famiglie che hanno affrontato e vissuto la traversata in mare per arrivare nel nostro paese a bordo di barconi precari, con i figli in braccio o in grembo e nel cuore la speranza di una vita migliore. Sono donne e uomini che spesso non conoscevano l’acqua e l’hanno vissuta per la prima volta come nemica. Attraverso i corsi settimanali di acquaticità di Amica Acqua cerchiamo di ridare a queste famiglie, la possibilità di recuperare il rapporto con l’acqua, non mostrandola più come nemica ma come uno spazio in cui si può praticare sport e stare bene, superando il trauma del viaggio.
I nuclei familiari attraverso l’attività di ambientamento all’acqua vivono un processo psicologico ed emotivo di trasformazione dell’acqua da nemica nel viaggio “della speranza”, ad amica.
Spesso i nuclei familiari, appena arrivano in Italia, vengono separati e collocati in centri d’accoglienza differenti.
Grazie ad Amica Acqua alcuni nuclei familiari che si erano ricongiunti da poco, hanno avuto la possibilità di stare insieme e condividere questa magnifica esperienza.
A partire dal primo luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 il progetto è stato sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.
Nonostante qualche difficoltà causata dalla pandemia, le attività hanno apportato significativi miglioramenti nei beneficiari, sia in termini di fiducia verso l’elemento acqua che in termini di fiducia verso il prossimo. Il progetto ha coinvolto 10 nuclei familiari che hanno praticato settimanalmente il corso di acquaticità presso la piscina del Centro Sportivo Fulvio Bernardini di Roma.
