Cari amici di Sport Senza Frontiere, la particolare stagione estiva 2020 si è da poco conclusa e noi condividiamo con voi le nostre considerazioni finali sul progetto dei JOYPOINT.
Abbiamo già ampiamente raccontato come il confinamento esistenziale, sociale, cognitivo, relazionale e motorio derivante dal lockdown durante l’emergenza COVID19, abbia creato disagi psicologici più o meno gravi in tutti i bambini e messo in ginocchio tantissime famiglie dal punto di vista economico. Il progetto JOYPOINT (PUNTI JOY) è nato con l’obiettivo di creare una rete di Centri Estivi a vocazione sociale incentrati sull’attività motoria, il gioco e lo sport per contrastare il gap motorio, cognitivo e relazionale conseguente al periodo di domiciliarità forzata, attraverso strumenti ed interventi messi gratuitamente a disposizione dalla Onlus e sviluppati insieme alle università partner.
Gli OBIETTIVI GENERALI che ci siamo prefissati erano di rimettere in moto le 3 dimensioni:
Per il raggiungimento degli obiettivi sono stati elaborati dei programmi nei PUNTI JOY che prevedevano diverse attività sportive e ricreative ed alcuni laboratori progettati e gestiti dalla Onlus:
Sport Senza Frontiere ha messo in campo tutto il suo personale specializzato: psicologi, educatori, istruttori sportivi, tutor e mediatori culturali.
Lo psicologo SSF, attraverso un protocollo di monitoraggio validato dal Dipartimento di Alta Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, ha valutato. la riattivazione e il consolidamento delle competenze motorie, emotive e di efficienza cognitiva.
Con le attività dei laboratori ed integrati con questi, è stata portata avanti anche una ricerca per approfondire le ripercussioni psicologiche della quarantena sui bambini. In collaborazione l’Alta Scuola di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano e con il Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Roma Tre. Insieme ai disegni, sono state eseguite interviste e questionari che ci hanno fornito le due Università partner, per capire quali sono i vissuti emotivi legati alla pandemia e quali sono le paure e le ansie che bambini e ragazzi si portano dietro.
ROMA
Una collaborazione è stata attivata anche con il CENTRO SPORTIVO SANTA MARIA
MILANO
NAPOLI
TORINO
BERGAMO
In totale abbiamo organizzato
“I bambini hanno avuto modo di tornare a sognare, il movimento li ha aiutati a sentirsi di nuovo vivi, lo stare insieme li ha aiutati a sentirsi di nuovo protagonisti di un mondo. La gioia dei bambini risiede in tre piccole regole: giocare, sognare e sentirsi parte di un mondo, e con i punti Joy lo hanno potuto fare” (Sara Di Michele Psicologa, responsabile laboratori JOYPOINT).
Il PROGETTO HA AVUTO IL PATROCINIO DI:
GRAZIE A:
Lottomatica holding srl e
Che hanno sostenuto il progetto.
che come media partner ha dato risalto all’iniziativa
A Luca Attanasio per l’ottimo lavoro nella comunicazione ai Media. Per un approfondimento sulla rassegna stampa guarda qui
Un ringraziamento va anche a YAKULT che non ci fa mai mancare il suo contributo.
GRAZIE DI CUORE alle società sportive che ci hanno accolto con entusiasmo e con le quali abbiamo collaborato.
GRAZIE ai volontari CISCO che hanno realizzato i laboratori digitali
GRAZIE a Alessandro Tariciotti – Digital Coach Famiglie Digitali
GRAZIE al Prof. FABIO BOCCI – Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Roma Tre e alla prof.ssa CATERINA GOZZOLI – Alta Scuola di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, per il lavoro di ricerca, e il protocollo di monitoraggio.
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