JAFAR palestinese di origine, è nato e cresciuto in Siria ed è arrivato in Italia attraverso i corridoi umanitari. È scappato dal suo paese a causa della guerra, a soli 15 anni.
Quando lo abbiamo conosciuto abbiamo notato subito il suo atteggiamento da capofamiglia, di chi è stato costretto a crescere troppo in fretta. Dalle testimonianze di cui ci rendeva partecipi, emergeva tutto il dramma della guerra: la mamma aveva perso la vista per proteggere il figlio piccolo dall’esplosione di una bomba. A seguito di questo evento, il bambino aveva subito un forte shock con danni psicologici permanenti. Inoltre il padre di Jafar un giorno era uscito di casa e non tornò più; nonostante il corpo non sia mai stato trovato, fu considerato una vittima di guerra.
In questo scenario drammatico non è difficile immaginare perché Jafar sia cresciuto troppo in fretta, perdendo il sorriso e l’innocenza del bambino. Sport Senza Frontiere Onlus grazie alla segnalazione della Comunità di Sant’Egidio ad accoglierlo e a sostenerlo attraverso lo sport!
Lo sport ha avuto un impatto importante nella sua vita! lo ha aiutato a creare relazioni sociali stabili.
Ha inoltre avuto un alto valore educativo, insegnandogli a seguire e rispettare le regole; ha potuto dare importanza al controllo della propria salute e dell’alimentazione. Se vuoi fare sport devi nutrirti bene…una cosa che in guerra non poteva neanche pensare di poter fare.
Sport Senza Frontiere Onlus non potrà far dimenticare l’orrore della guerra a Jafar, ma ha avuto l’opportunità di fargli tornare il sorriso e per noi questo è il dono più grande.
Jafar ha partecipato a JOYSSF SUMMER CAMP il camp estivo residenziale multisportivo di Sport Senza Frontiere nel 2018