Dagli inizi di questo nuovo anno sportivo (ovvero da ottobre 2020) abbiamo inserito nel nostro protocollo d’intervento una nuova azione di progetto : l’educativa domiciliare. Ovvero i nostri educatori e psicologi vanno a casa delle famiglie per iscrivere i bambini al percorso educativo offerto da Sport Senza Frontiere. La psicologa responsabile dei programmi di SSF, Alessia Mantovani, ci spiega il senso di questa iniziativa: “ È un’iniziativa che affianca il counseling psicologico , che da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria facciamo da remoto e lo rafforza. Dentro le mura domestiche si abbattono i muri, si accorciano le distanze e si crea un’alleanza più stretta e una relazione importante con le nostre famiglie ed i nostri bambini”.
Cosa facciamo quando andiamo nelle case? Si svolge la parte burocratica ovvero l’iscrizione del minore a Sport Senza Frontiere , la compilazione della scheda sanitaria, attività che normalmente il nostro staff faceva in ufficio o presso vari centri sportivi dove vengono inseriti i bambini. Ma con quella modalità ovviamente non si faceva conoscenza con l’intero nucleo famigliare.
Continua la dr.ssa Mantovani “ È molto importante andare a casa soprattutto per le famiglie nuove. Nasce così fin da subito una specie di patto, un impegno da parte loro a seguire il bambino, a garantire la frequenza all’attività sportiva. Si stabilisce una maggiore fiducia che porta i genitori a seguire i consigli e le indicazione che gli diamo nell’ambito della salute psico-fisica del bambino preso incarico da SSF. E molto spesso questa consulenza di estende poi a tutta la famiglia! In questi anni- dice Alessia Mantovani- l’esperienza ci ha insegnato che se vogliamo raggiungere dei buoni risultati in termini di inclusione sociale del bambino e di miglioramento psico-fisico, dobbiamo coinvolgere tutta la sua famiglia. Questo è molto importante non solo per la frequenza all’attività sportiva, ma anche per esempio, per migliorare le abitudini alimentari, primo presupposto per una buona salute. Molto spesso insegnando come nutrirsi correttamente al bambino, miglioriamo le abitudini di tutto il nucleo famigliare e quindi anche la salute di tutti.
Inoltre recarci nelle case, ci dà modo di conoscere meglio, al di là delle parole, le condizioni in cui vive il bambino e quindi di intervenire nel caso notiamo problemi che necessitano di un rinforzo psicologico o di altro tipo”.
Sport Senza Frontiere sta sperimentando questo intervento a Roma (sempre nel rispetto delle regole Covid ) con grande successo e speriamo, prima possibile di portarlo in tutte le città del progetto.