L’orchestraccia e Sport Senza Frontiere: una serata indimenticabile!
Domenica 8 Dicembre l’Orchestraccia ha “sonato” per quasi due ore di fronte ad un Auditorium strapieno, un pubblico entusiasta che ha cantato e ballato gli stornelli e le canzoni romane, con Luca Angeletti, Giorgio Caputo, Marco Conidi, Maurizio Filardo, Edoardo Leo, Edoardo Pesce, Matteo Pezzolet, Daniele Natrella, Gianfranco Mauto, Giovanni di Cosimo.
Lo spettacolo è iniziato con il nostro presidente Alessandro Tappa che, presentato da Karl Zinny (produttore del concerto e manager dell’Orchestraccia), ha raccontato in maniera incisiva ed emozionante la mission di Sport Senza Frontiere onlus : “lo sport può cambiare il mondo, è stata la frase di Nelson Mandela che più ci ha ispirato. Lui ha usato lo sport per unire il paese e combattere l’apartheid, noi lo usiamo per abbattere i muri dell’indifferenza e per aiutare i bambini ad avere un futuro”.
Dopo un breve video istituzionale di SSF è partito il concertone!
“Sona Orchestraccia sona” ci ha raccontato del popolo, dei poveri e degli oppressi. Di quelli che lavorano in nero, che sono traditi e che “morono ammazzati”….insomma le “storiacce” e le “storielle” della gente comune, che ogni giorno lotta per sopravvivere.
Anche Sport Senza Frontiere si occupa dei poveri, di quei bambini che non avrebbero chance nella vita. Li aiuta a prendersi cura di se stessi, a volersi bene. Li aiuta a confrontarsi con altri mondi offrendogli la possibilità concreta di crescere lontano dalla strada. Lo sport è un’occasione per trovare se stessi, per affermarsi e crescere bene. In questo particolare periodo storico in cui il denaro è diventato il grande spartiacque tra chi può “scegliere” il proprio futuro e chi deve “accontentarsi”, l’attività di Sport Senza Frontiere è davvero una “missione”.
Tantissime le canzoni popolari rivisitate e riarrangiate dall’Orchestraccia, molti i brani nuovi tratti dal loro ultimo album, cantati anche con alcuni ospiti d’eccezione come Claudio Amendola, Sabrina Impacciatore, Marco Bonini ed Elda Alvigini. E tra un Trilussa ed un Belli i nostri scatenati amici ci hanno perfino regalato un Gaber in versione romanesca.
Alla fine dopo quasi due ore di concerto, “tanto pè cantà” il gran finale, con Claudio Amendola e un pubblico in delirio che ormai ballava sotto il palco.
Un Auditorium della Conciliazione come non si era mai visto…
L’Orchestraccia ci ha fatto cantare, ballare, ridere, emozionare e ha sposato la causa di Sport Senza Frontiere: motivo in più per volergli bene e ringraziarli con tutto il cuore per la bellissima serata.