Uno dei plus del progetto di Sport Senza Frontiere è la grande scelta di sport che offriamo ai nostri beneficiari. Questo è possibile anche grazie al grande lavoro di sinergia che si crea con le Federazioni sportive, soprattutto quelle dei cosiddetti “sport minori”. Il Badminton è uno di questi. E da Roma, le società sportive si sono passate la parola e anche i bambini di Napoli hanno iniziato a praticare questo sport con passione. Marianna Viola, presidente dell’ APD AnNapoli Badminton, ci ha raccontato la sua esperienza.
La mia storia con SSF è iniziata quattro anni fa, grazie ad una conoscenza comune che aveva già iniziato quest’avventura a Roma.
Era il 2017 e ricordo ancora tutti i nomi del primo gruppo affidatomi da SSF, quattro di quei sette bambini sono ancora con me!
Si sono appassionati allo sport, al rispetto, all’amicizia ed al divertimento che il badminton produce.
Sono il presidente ed il principale tecnico della mia associazione, quindi ho seguito e seguo questo progetto e questa collaborazione sotto diversi punti di vista; il più entusiasmante è sicuramente la mia avventura come tecnico e come educatrice perché ho un ruolo fondamentale e molto importante nei confronti di bambini e ragazzi, che però non sanno che spesso sono loro ad insegnarmi tanto, molto più di un gesto tecnico…
E non solo!
Grazie a SSF sono riuscita a partecipare a JOY, il summer camp estivo a vocazione sociale che la onlus organizza ogni estate al monte Terminillo.
Quella è stata una grande e significativa esperienza per me. Poter stare a contatto con i bambini 24 ore su 24, essere al tempo stesso educatrice e confidente per piccoli momenti di sconforto o incertezza che capitavano durante la settimana e vedere come li superavano e tornava sul loro volto il sorriso… tuto questo è stato molto appagante e accrescitivo anche per la mia formazione professionale.
Ricordo ancora un episodio della primissima sera a Joy. Un bambino (oggi sarà un super adolescente) piangeva perché voleva tornare assolutamente a casa, ma dopo averlo ascoltato ed aiutato, l’ultima sera piangeva perché non voleva andare via. Questo è JOY, questo è l’effetto dello sport, questo è Sport Senza Frontiere!